Quale caldaia scegliere per la casa

caldaia_casa

Se volete sostituire il vostro impianto termico, o decidete di cambiare / installare una nuova caldaia, è bene conoscere i vari modelli in circolazione, prima di rivolgersi ad una ditta di assistenza caldaie . Infatti sul territorio esistono diversi punti di riferimento, ma un buon “padre di famiglia” o una madre attenta al risparmio devono avere prima modo di valutare i dispositivi presenti sul mercato.

Questo perchè la caldaia non è uguale per tutti, ma c’è da valutare una serie di fattori quali

l’ingombro (fuori o dentro casa)
il tipo di combustibile utilizzato
il consumo previsto
il rispetto delle normative e delle certificazioni
l’impatto ambientale

Proviamo a vedere dunque alcuni dei sistemi più diffusi e cerchiamo di dare alcuni consigli rivolti ai cittadini di Roma e provincia che vogliono rinnovare la loro caldaia di tipo domestico.

Quanto costa montare una caldaia

abbiamo fatto un sondaggio tra i vari siti di montaggio caldaie a Roma registrando un prezzo medio compreso tra 200 e 250 euro quando si tratta di una caldaia a camera aperta. Piu’ difficile quella a condensazione, specie se deve essere realizzata la canna fumaria. In questi casi i prezzi possono salire anche fino a 500-600 euro.

Quanto costa  una caldaia

  • una caldaia da 24 kw a condensazione costa circa 900-1000 euro
  • caldaia a camera aperta 24 Kw cica 500 euro
  • caldaia scalda acqua a gas circa 250 euro

caldaia_casa

I diversi combustibili per la caldaia

La prima caratteristica da definire è il tipo di combustibile che vorrai utilizzare: ne esistono di tipo liquido e solido, e dal punto di vista ecologico ultimamente sono molto diffuse le caldaie a biocombustibile di tipo solido. Cosa significa?
In pratica questo tipo di sistemi per il riscaldamento domestico funzionano con dei materiali “solidi”, di origine legnosa: stiamo parlando ad esempio del pellet o delle biomasse di provenienza dal legno.

Le caldaie a biocombustibile solido garantiscono un maggiore risparmio sia economicità che energetico, anche se ultimamente l’IVA su questo tipo di combustibile è stata leggermente alzata.
Le tipologie di combustibile di origine “legnosa” con cui potete alimentare questi modelli di caldaie sono le seguenti:

  • pellet al 100%
  • policombustibili a diversi ingredienti (ovvero ottenute combinando diverse tipologie di biomasse)
  • pellet realizzato in combinazione con altro tipo di legno.

Questo tipo di combustibile viene prodotto da tutti i residui della lavorazione del legno: si tratta di un materiale di riciclo dal settore agroalimentare, ed è dunque una scelta che abbassa notevolmente l’impatto ambientale del riscaldamento domestico. Le ultime generazione di caldaie prevedono la possibilità di essere controllate da remoto e non sono più così complicate da manutenere e installare (sempre con l’ausilio di servizi di assistenza caldaie) all’interno di impianti già avviati.

Prima di analizzare i fattori che è importante considerare, quando si sceglie un nuovo generatore, vogliamo ricordarti che le caldaie tradizionali, quelle cioè a camera aperta, non sono più a norma e quindi non possono più essere prodotte. Se devi cambiare la caldaia devi scegliere una caldaia a condensazione, come VAILLANT ECOTEC PLUS VMW 30, l’alternativa ecologica ed efficiente che ti permette di risparmiare fino al 30% sui consumi e ridurre le emissioni inquinanti.

Bene, ora siamo pronti per scoprire quali aspetti concorrono nella scelta di una nuova caldaia.

Dimensioni caldaia in base al numero di familiari

Per la maggior parte delle famiglie con un solo bagno, una caldaia da 24-30 kW dovrebbe essere sufficiente per produrre acqua calda da usare nell’impianto di riscaldamento e nel sistema idrico. Nel caso di nuclei particolarmente numerosi e abitazioni con più bagni, potrebbe essere il caso di optare per un generatore più potente, da 30-35 kW. Se poi i bagni vengono usati contemporaneamente meglio optare per una caldaia con accumulo. Questo sistema preriscalda e immagazzina l’acqua calda, mettendola così a tua disposizione subito, quando ne hai bisogno.

Quando acquisti una nuova caldaia fai sempre una riflessione sul lungo termine. Una famiglia  potrebbe allargarsi con l’arrivo di bambini e le esigenze, di conseguenza, potrebbero cambiare.

Dimensioni casa e caldaia

La presenza di grandi saloni e tante stanze da riscaldare, magari distribuite su più piani, contribuisce a determinare la potenza necessaria del generatore. Se poi la caldaia deve fornire anche acqua calda per uso sanitario la situazione cambia.

In base alle stanze presenti varia anche il numero di radiatori. Se sono pochi ti basta una caldaia di piccole dimensioni (ricordiamo che quando parliamo di “dimensioni” intendiamo la potenza termica del generatore), diversamente se hai tanti termosifoni da alimentare meglio optare per una caldaia più grande.

Per quanto riguarda gli spazi per l’installazione, invece, puoi optare per caldaie compatte, dall’ingombro ridotto, che hanno già al loro interno il bollitore, oppure per caldaie a basamento, più grandi perché ospitano un bollitore con maggiore capienza e rispondono ad esigenze di maggiore acqua calda, ad esempio per impianti di maggiore potenza.

Dispersione calore

La tipologia di isolamento termico dell’edificio, la superficie del pavimento, il numero di radiatori, il numero e la tipologia delle finestre sono tutti fattori che contribuiscono a definire la quantità di calore disperso dalla struttura.

Caldaia a condensazione

Le caldaie a condensazione sono disponibili sia a gas che a gasolio, a seconda del combustibile che hai a disposizione. Tuttavia puoi optare per caldaie alimentate con energie rinnovabili, ad esempio i generatori a biomassa

Generatori a Biomassa

  • camini (o caminetti): costruiti con una struttura muraria sono elementi inamovibili, richiedono sempre una presa d’aria esterna rispetto all’ambiente di installazione (secondo norma UNI 7129/2015 ) e una canna fumaria di grandi dimensioni, proporzionata alla potenza termica e quasi mai inferiore al diametro 20 cm; la loro caratteristica è di avere il focolare aperto direttamente nell’ambiente di installazione il che li rende elementi esteticamente molto gradevoli che tuttavia hanno scarso rendimento, cioè la percentuale del calore che viene effettivamente ceduta all’ambiente, variabile tra il 25 e il 30%: la maggior parte del calore si disperde verso l’alto, nella cappa e nella canna fumaria generando uno spreco termico elevato;
  • termocamini: alimentati a legna, a pellet o entrambi, sono costituiti da un inserto termico in ghisa, acciaio e refrattario da collocare nella struttura muraria e chiuso da un vetro apribile resistente alle alte temperature; il calore sviluppato viene ceduto all’ambiente circostante mediante uno scambiatore, supportato o meno da un ventilatore e il loro rendimento termico è del 65-75%;
  • stufe: alimentate a legna o a pellet o altri tipi di biomassa, hanno la caratteristica fondamentale di essere svincolate dalle mura dell’ambiente di collocazione, salvo la necessità di disporre di una canna fumaria di almeno 12/15 cm di diametro (anche soli 8 cm per quelle a pellet), il che permette una grande libertà di collocazione e la possibilità di spostarle nel corso del tempo; le stufe prefabbricate sono costruite in ghisa, acciaio, pietra refrattaria, ceramica, maiolica o una combinazione di questi materiali: i metalli si scaldano più in fretta ma si raffreddano altrettanto velocemente, operano principalmente per convezione ed in parte per irraggiamento; refrattario, ceramica e maiolica impiegano più tempo per riscaldarsi ma accumulano più calore e lo cedono lentamente per irraggiamento. Esistono inoltre stufe piene in muratura o in pietra ollare, che vengono costruite sul posto e che, naturalmente, perdono la libertà di essere ricollocate nel corso del tempo. La combustione avviene in una camera chiusa e il loro rendimento è piuttosto elevato essendo tra il 70 a oltre il 90%;
  • termostufe: molto simili alla stufa a pellet, le differenze sono soprattutto tecniche: le termostufe integrano tutte le caratteristiche della stufa, ma sono munite di uno scambiatore di calore in grado di riscaldare grandi quantità di acqua. La termostufa è collegata al sistema termoidraulico domestico e può provvedere a riscaldare i locali mediante i radiatori e a produrre acqua calda sanitaria, a tale scopo una termostufa prevede l’affiancamento di un serbatoio d’accumulo grazie al quale sarà possibile usufruire dell’acqua calda anche se il generatore è spento da molte ore;
  • caldaie a pellet/biomassa: sono collegate all’impianto termoidraulico domestico e vanno a sostituire i tradizionali generatori a gas; il meccanismo di funzionamento è il medesimo, la differenza sta, appunto, nel tipo di combustibile Anche questi generatori provvedono a riscaldare i locali mediante i radiatori e a produrre acqua calda sanitaria, tuttavia perdono la caratteristica del riscaldamento per irraggiamento del locale di installazione in quanto vige l’obbligo di installazione in un locale tecnico dedicato.

Rifare l’impianto di riscaldamento

Se stai pensando di ristrutturare casa, e approfittare così delle agevolazioni fiscali, prendi in considerazione la sostituzione della caldaia ed eventualmente anche il cambio del sistema di riscaldamento. Ad esempio potresti eliminare i tradizionali radiatori e passare a un impianto a pannelli radianti a pavimento, offrendo così alla tua famiglia una maggiore sensazione di benessere grazie alla diffusione del calore per irraggiamento.

In questo caso più che una caldaia a condensazione puoi optare per una pompa di calore, magari abbinata ai pannelli solari, per generare l’acqua calda necessaria all’impianto sfruttando solo fonti di energia pulita e rinnovabile e azzerare così la bolletta.